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La storia di Emanuela Calì

13 maggio 2020

Emanuela Calì avvia la sua Lekton Edizioni a Catania
“Mi chiamo Emanuela Calì, oggi vi ho portato all'interno della mia redazione e vi spiegherò di cosa si tratta”. A parlare, è la giovane direttrice della Lekton Edizioni, aperta ad Acireale in provincia di Catania, grazie ai fondi del progetto SELFIEmployment.
Che cos’è una casa editrice digitale?
“E’ la classica casa editrice indipendente ma senza un ufficio fisico, per il resto la funzione è la stessa: cerchiamo nuovi autori e investiamo su di loro pubblicando le loro opere. Ovviamente è  necessario un supporto per quanto riguarda la supervisione e la promozione, per questo ho due collaboratori: Simone Belvedere, che si occupa della grafica e dell’editing e Milena Belvedere, la nostra event manager. Ci occupiamo di saggistica, narrativa e, in futuro, graphic novel.”
Quando nasce questo sogno?
“L’idea mi è venuta poco prima della laurea in filosofia. Sono una grande lettrice e ho una visione molto romantica dell’editoria, desideravo realizzare una “cucina di idee”, una factory. Penso che una casa editrice debba essere un mezzo per fare cultura e quindi  immaginavo un luogo dove si potesse fare teatro, presentazioni di libri, musica, insomma una trasmissione culturale a tutto tondo.”
Come sei venuta a conoscenza del progetto SELFIEmployment?
“Quando ho deciso che il mio futuro sarebbe stato quello di aprire una casa editrice mi sono scontrata con la realtà della mancanza di capitali. Ero una neolaureata, senza alcuna garanzia da offrire e quindi senza possibilità di chiedere finanziamenti alle banche. Speravo veramente in qualcosa che mi aiutasse a realizzare questo sogno. Alla fine è successo. Dopo la laurea ho lavorato come tirocinante nella redazione di un quotidiano, una gavetta importante che mi ha fatto capire cosa significa lavorare in una redazione e sicuramente un primo passo per raggiungere il mio sogno.
Finito questo stage sono andata a consegnare i documenti di riferimento all'ufficio tirocini presso l’Università di Catania, dove mi hanno chiesto cosa volessi fare in futuro. E lì non ho avuto dubbi e ho risposto: “Voglio aprire una casa editrice”. Da lì è partito tutto.”
Cioè? 
“Sono stata accompagnata dagli addetti dell’ufficio stage allo sportello dell’Ente Nazionale per il Microcredito, dove ho conosciuto la dottoressa Carmela Ferlito. Lei mi ha presentato SELFIEmployment, un progetto che ti da la possibilità di ottenere un capitale di base, senza dover fornire garanzie reali, da restituire senza tassi d’interesse e con rate da dividere in tanti anni. E’ un grandissimo aiuto che non tutti ti possono dare. Lì ho cominciato il percorso che mi ha portato da un idea un po' nebulosa a qualcosa di concreto. Può sembrare una frase fatta, ma è un sogno che diventa realtà.”
Chi partecipa al progetto SELFIEmployment viene affiancato da un tutor che lo segue nella stesura del progetto d’impresa, il business plan, fino all’erogazione del finanziamento richiesto. 
Come è andato il tuo percorso?
“Ho cominciato cercando di definire la mia idea, poi ho fatto una serie di ricerche nel settore, studiando altre case editrici di ogni tipo sul territorio nazionale e cercando di capire chi fossero i miei competitor. E’ seguita un’analisi a livello economico, quindi un piano di spesa. Altro passaggio fondamentale è stata la documentazione, che deve essere presentata in un certo modo. Il supporto dello sportello del microcredito è stato fondamentale in questo processo, il mio tutor mi ha seguita in tutto, dandomi le basi necessarie per andare avanti.”
“Dopo un paio di mesi dalla presentazione della domanda è arrivata la risposta tramite PEC. E’ stata una bella iniezione di fiducia, ho visto i risultati del mio impegno e al tempo stesso ho avuto la certezza che il progetto fosse realizzabile.”
A questo punto hai avviato la tua attività. Da cosa sei partita?
“Il primo passo è stato acquistare i software, essenziali per una casa editrice online. In seguito ho creato le pagine social, fondamentali oggi per un'azienda. Da lì siamo partiti con la pubblicazione del primo saggio e la partecipazione ad eventi e fiere, occasioni  imperdibili per creare una rete di collegamenti e farsi conoscere. Nel mondo dell’editoria ritagliarsi uno spazio tra i giganti è difficile, ma non impossibile. Bisogna cercare di differenziarsi, ad esempio noi trattiamo argomenti come il transumanesimo, di cui si parla molto poco in Italia.”
Lo rifaresti?
“E’ stata un’esperienza bellissima e la consiglio a tutti. Inizialmente sono stata scettica nel cercare aiuto e invece vorrei essermi avvicinata prima a questa realtà. Lo sportello microcredito è stato fondamentale per aprire la mia attività, mi ha aperto gli occhi sulla realtà del mondo del lavoro e mi ha fornito una liquidità iniziale necessaria a far partire tutto”.
Consigli per gli aspiranti imprenditori come te?
“Oggi io ho la mia attività, ogni giorno mi sveglio, faccio quello che mi piace e lo faccio come voglio io. Bisogna avere passione e tenacia e non farsi mai abbattere dalle avversità. Le giornate “no” ci saranno sempre, ma la passione è un motore fortissimo.”